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In Italia più di un’abitazione su quattro risulta vuota o inutilizzata. È un dato che fa riflettere e che mette in luce una delle principali contraddizioni del mercato immobiliare: da un lato cresce la domanda di case in affitto o in acquisto nelle grandi città, dall’altro milioni di immobili restano fermi, spesso in condizioni di abbandono o non competitivi per il mercato.
L’associazione Unioncasa ha presentato tre linee d’intervento che propone al legislatore per dare nuovo impulso al mercato immobiliare italiano, all’insegna di una visione più programmata, sostenibile e inclusiva. Di seguito i tre punti chiave della proposta.
Negli ultimi anni il fenomeno degli affitti brevi ha preso piede in modo travolgente in Italia. Secondo una recente analisi, la piattaforma Airbnb ha visto il suo fatturato salire da circa 2,6 miliardi di euro nel 2017 a circa 8,8 miliardi nel 2024, con previsione di superare i 9 miliardi già nel 2025.
Il mercato residenziale in Italia mostra segnali evidenti di ripresa nel 2025, con le famiglie che manifestano una maggiore fiducia e un accesso più agevole al credito. Questi fattori stanno contribuendo a una dinamica positiva che coinvolge sia la compravendita che i finanziamenti per l’abitazione.
Dal 2026 il regime fiscale degli affitti brevi cambierà in modo significativo. La cedolare secca passerà dal 21% al 26%, una modifica che avrà effetti diretti sui proprietari e, più in generale, sull’intero mercato immobiliare legato alle locazioni turistiche. L’obiettivo del Governo è quello di rendere il sistema più equo, ma la misura rischia di incidere sulla redditività e sull’offerta di immobili a uso turistico.
L’efficienza energetica è ormai un fattore determinante nel mercato immobiliare. Le case con migliori prestazioni energetiche non solo attraggono più acquirenti, ma mantengono un valore più alto nel tempo, diventando un vero vantaggio competitivo per chi vende o investe.
La tokenizzazione sta rivoluzionando il modo in cui si investe nel settore immobiliare. Attraverso la tecnologia blockchain, un immobile può essere suddiviso in “token”, ossia quote digitali che rappresentano una parte del suo valore. In questo modo, l’investimento immobiliare diventa più accessibile, trasparente e liquido, aprendo nuove opportunità per investitori e operatori del mercato.
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