Nella nota trimestrale relativa al primo trimestre del 2024, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate dedica una sezione al mercato delle locazioni residenziali in Italia, evidenziando una leggera flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Flessione delle locazioni
Nel primo trimestre del 2024, sono state locate quasi 230.000 abitazioni, segnando una diminuzione dell’1,8% rispetto al primo trimestre del 2023. In particolare, il 64% di queste locazioni riguarda residenze situate in comuni ad alta tensione abitativa, dove la flessione è stata del 2,4%. Nonostante la riduzione del numero di contratti, il canone annuo complessivo per le locazioni residenziali ha raggiunto quasi 1,5 miliardi di euro, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente.
Segmenti di mercato
L’analisi del mercato delle locazioni suddivide i contratti in diverse categorie:
- Contratti ordinari di lungo periodo: questi contratti, che rappresentano circa il 50% del totale, hanno subito una diminuzione del 4,1%, con circa 111.000 unità locate. Il canone annuo complessivo per questo segmento è di circa 718 milioni di euro, in aumento dell’1,6%.
- Contratti transitori: i contratti con durata da 1 a 3 anni sono aumentati del 2,2%, raggiungendo quasi 44.000 unità con un canone annuo di 287 milioni di euro, in crescita del 9,1%.
- Contratti a canone concordato: questi contratti hanno visto una lieve diminuzione dello 0,7%, con un canone annuo complessivo che si avvicina a 420 milioni di euro, in crescita del 2,8%.
Il segmento delle locazioni agevolate per studenti ha mostrato una significativa crescita, sia nel numero di unità locate (+14%) che nel canone annuo (+19%).
Situazione nelle grandi città: Roma e Milano
Roma e Milano mostrano dinamiche diverse nel mercato delle locazioni. A Roma, il numero di nuovi contratti di locazione è diminuito dell’8,2%, con una riduzione del canone annuo del 3,2%. A Milano, nonostante il calo del numero di nuove locazioni (-11,4%), si osserva un aumento del canone annuo pattuito nei nuovi contratti di quasi il 10%. Questo incremento è trainato principalmente dai contratti concordati e agevolati per studenti, che rappresentano una parte significativa del mercato locativo nelle aree “a.t.a” (alta tensione abitativa).