Il mercato degli affitti in Italia sta attraversando una fase di forte squilibrio. Da un lato, la domanda continua a salire, spinta da studenti, lavoratori fuori sede e famiglie che non riescono ad accedere alla proprietà; dall’altro, l’offerta è in calo, con milioni di abitazioni vuote e non disponibili sul mercato. Un paradosso che ha importanti conseguenze sul settore immobiliare e che apre interrogativi su come riattivare questo patrimonio abitativo inutilizzato.
La domanda di affitti continua a crescere
Negli ultimi anni si è registrato un aumento costante della richiesta di abitazioni in affitto, in particolare nelle grandi città e nei centri universitari. A incidere su questa tendenza sono fattori economici, come l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui, che rende più difficile l’acquisto della casa, e sociali, come la maggiore mobilità lavorativa. Sempre più persone preferiscono soluzioni flessibili, con contratti a breve o medio termine, anche per gestire meglio l’incertezza economica.
L’offerta non tiene il passo
A fronte di una domanda crescente, il numero di case disponibili in affitto è in netto calo. Molti proprietari scelgono di non immettere i propri immobili sul mercato per timori legati alla morosità, ai vincoli contrattuali o alla burocrazia. In altri casi, le abitazioni restano vuote per problemi di ristrutturazione, mancanza di adeguamenti normativi o semplice disinteresse. Questa situazione genera un innalzamento dei canoni, in particolare nei centri urbani dove la pressione abitativa è più forte.
Il patrimonio inutilizzato
Secondo stime recenti, in Italia esistono milioni di unità abitative non utilizzate. Si tratta spesso di seconde case, immobili ereditati o appartamenti lasciati sfitti per lungo tempo. Un patrimonio che potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per rispondere alla carenza di offerta, ma che resta bloccato da ostacoli fiscali, normativi o gestionali. Incentivare la riattivazione di queste abitazioni potrebbe avere un impatto positivo sull’intero sistema.
Le possibili soluzioni
Per riequilibrare il mercato, sono allo studio misure che incentivino la locazione a canone concordato, semplifichino le pratiche burocratiche e offrano garanzie ai proprietari. Anche la riqualificazione del patrimonio esistente, attraverso bonus o interventi mirati, potrebbe favorire la messa a disposizione di nuove unità abitative. Un ruolo centrale lo giocano le amministrazioni locali, che possono agevolare l’incontro tra domanda e offerta attraverso strumenti digitali e sportelli informativi.
Il settore degli affitti si trova oggi a un bivio. La crescente domanda richiede risposte rapide e concrete, ma serve un cambio di passo nella gestione del patrimonio immobiliare inutilizzato. Valorizzare le case vuote, renderle accessibili e sicure per gli affittuari, può rappresentare una delle chiavi per superare l’attuale emergenza abitativa e riportare equilibrio nel mercato.