Il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha commentato a Il Giorno le complessità e i possibili impatti della riforma catastale in Italia, evidenziando come l’adeguamento possa avere conseguenze negative non solo per il settore immobiliare ma anche per l’economia generale e i contribuenti.
Secondo Colombo Clerici, il dibattito sulla riforma del catasto è stato rilanciato a causa delle ripetute richieste da parte della Commissione Europea e di istituti come l’Ocse, che suggeriscono di spostare parte della tassazione dalle persone agli immobili. Tuttavia, i diversi governi italiani – dal governo Letta a quello Renzi, fino a Draghi – non sono riusciti a completare l’operazione. “Il motivo principale”, spiega Colombo Clerici, “sta nel fatto che la riforma, così come è concepita, potrebbe portare conseguenze economiche negative difficilmente prevedibili sia per il settore immobiliare che per l’economia in generale”.
La riforma catastale ideata dall’Agenzia delle Entrate propone di aggiornare i valori imponibili degli immobili, portandoli al livello di mercato. “Questo comporterebbe un incremento significativo del carico fiscale per tutti gli immobili, dato che le aliquote attuali sono state definite in un’epoca in cui i valori catastali erano inferiori a quelli di mercato”, sottolinea Colombo Clerici, e prosegue spiegando come il sistema sia stato pensato per garantire un certo gettito, con aliquote basse in relazione a valori catastali storicamente più bassi.
Colombo Clerici evidenzia anche un aspetto importante: “Non dobbiamo illuderci che la riforma possa portare a una riduzione delle aliquote, considerato che il meccanismo di invarianza del gettito rischia di mantenere alto il carico fiscale. Con l’aumento dei valori catastali e delle nuove valutazioni fiscali, ci troveremo a pagare tutti di più”. Il presidente di Assoedilizia spiega che, se l’obiettivo della riforma è quello di garantire maggiore equità, allora non si dovrebbe aumentare la tassazione per chi attualmente paga di meno, ma piuttosto ridurre il carico per chi già paga molto.
Riguardo agli aggiornamenti già avvenuti nel corso degli anni su molti immobili, a seguito di ristrutturazioni e della revisione per microzone, Colombo Clerici sottolinea che molti contribuenti stanno già pagando una tassazione elevata con le aliquote attuali. La riforma, avverte, rischia di trasformarsi in un ulteriore aggravio per tutti i proprietari immobiliari, indipendentemente dall’effettivo valore di mercato degli immobili.
Conclude Colombo Clerici: “Se l’intento è l’equità, è importante evitare che il nuovo sistema comporti un aggravio fiscale indiscriminato. È necessario un approccio che riduca la pressione fiscale su chi già paga troppo, anziché aumentarla per chi attualmente paga meno.