La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato l’imposizione di un limite massimo del 4% sulle commissioni applicate dalle agenzie immobiliari per i servizi di intermediazione. La decisione è nata in seguito a una questione sollevata dalla Corte costituzionale della Slovenia, che aveva messo in dubbio la conformità di una legge nazionale al diritto UE.
Secondo la sentenza, fissare un tetto alle provvigioni è ritenuto idoneo a promuovere l’accessibilità agli alloggi a prezzi ragionevoli, in quanto il costo della commissione viene in parte trasferito sul prezzo di vendita o sul canone di locazione. La misura, dunque, si propone di contribuire alla protezione dei consumatori, in particolare per le categorie più vulnerabili come studenti, giovani e anziani, che sono maggiormente sensibili agli aumenti dei costi immobiliari.
La decisione della Corte UE ha rilevanza anche per il mercato immobiliare italiano. Nonostante in alcune zone i prezzi delle abitazioni possano mostrare una tendenza al ribasso, il costo degli affitti continua a salire, e in diverse regioni le provvigioni possono raggiungere il 5% del valore di vendita o del canone. In questo contesto, l’applicazione di un limite del 4% potrebbe favorire una maggiore trasparenza e contenere tariffe eccessive.
La sentenza stabilisce un orientamento che si applica a tutti i paesi membri dell’UE, e sarà tenuta in considerazione dai giudici nazionali in casi analoghi. La decisione potrà avere un impatto significativo sul modo in cui le agenzie immobiliari strutturano le proprie tariffe e sulla gestione delle trattative nel mercato immobiliare europeo.